Malfatti di zucca con burro e salvia - In viaggio in cucina

Malfatti di zucca con burro e salvia

13 novembre 2020
Ricetta - Primi - Veggie
malfatti di zucca con burro e salvia


I malfatti di zucca sono dei grossi gnocchi morbidi e gustosi a cui è praticamente impossibile resistere, ed è molto difficile non chiedere il bis!

In Italia esistono diverse varianti di malfatti che cambiano forma, ingredienti e nome a seconda della regione di provenienza, in Toscana per esempio vengono chiamati anche gnudi e per la loro preparazione si utilizza la ricotta (puoi trovare qui la ricetta degli gnudi ai carciofi).

Per realizzare questo piatto mi sono ispirata ai malfatti di Carpenedolo, sostituendo le verdure a foglia verde con la zucca, adattando gli altri ingredienti al mio gusto personale e ottenere la consistenza per me più adatta.

Qualche dritta prima della preparazione

Per realizzare questa ricetta è importante scegliere la zucca adatta che deve avere la polpa farinosa e contenere poca acqua.

L’impasto deve riposare in frigorifero per almeno 3 ore, il freddo lo renderà più compatto senza dover aggiungere troppo pane grattugiato che renderebbe i malfatti meno saporiti e meno morbidi.

Per quanto sopra spiegato, potete preparare l’impasto anche con diverse ore di anticipo e conservarlo in frigorifero fino al momento opportuno (per esempio potete farlo al mattino per poi preparare i malfatti alla sera).

malfatti di zucca

Ricetta dei malfatti di zucca con burro e salvia

Tempi di preparazioni
1 h 30 min
Tempi di cottura
10 min

Ingredienti

Per 4 persone

    Per i malfatti di zucca

  • 750 gr di zucca Delica c.a.
  • 90 gr di pane grattugiato c.a.
  • 50 gr di grana grattugiato
  • 20 gr di farina di grano tenero (facoltativo)
  • 40 gr di burro
  • 15 gr di cipolla ramata
  • 2 uova medie
  • Sale q.b.
  • Per il condimento

  • 50 gr di burro
  • 5-6 foglie di salvia
  • Grana grattugiato q.b.


Preparazione

Per prima cosa lavate la zucca, tagliatela in due, eliminate i semi e i filamenti, lasciate la buccia e tagliatela a fette spesse circa 2 cm (considerate che in tutto vi serviranno 350 gr di polpa cotta e per ottenerla servono circa 750 gr di zucca cruda).

Adagiate le fette su una leccarda coperta di carta da forno e cuocetela in forno già caldo a 160°C ventilato per circa 30 minuti, fino a che la polpa sarà molto tenera e la potrete facilmente infilzare con una forchetta, terminata la cottura lasciate raffreddare.

Quando la zucca sarà a temperatura ambiente, eliminate la buccia e raccogliete 350 gr di polpa in una ciotola capiente, schiacciatela con una forchetta fino a ottenere una purea.

In una piccola padella fate sciogliere il burro e fatevi appassire dolcemente la cipolla precedentemente tritata.

Aggiungete alla purea di zucca le uova, mescolate bene e unite al composto anche il burro fuso tiepido con la cipolla, a seguire aggiungete il formaggio grattugiato, la farina, sale q.b. e pangrattato quanto basta a legare l’impasto e ottenere una consistenza soda ma morbida, ancora leggermente appiccicosa.

Coprite la ciotola con pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno 3 ore.

Prendete l’impasto dei malfatti di zucca dal frigorifero, raccoglietene una piccola parte con un cucchiaio e riversatelo su un piano ben infarinato, spolverate con altra farina e arrotolate con le mani per formate un filoncino spesso circa 2 cm.

Con un coltello tagliate il filoncino a pezzetti lunghi 2-3 cm e arrotolateli tra le mani infarinate in modo da attenere i malfatti che devono essere un po’ più spessi al centro e affusolati alle estemità.

Disponete man mano i malfatti di zucca su un vassoio ben infarinato.

Sciogliete il burro in una piccola padella e fatevi rosolare le foglie di salvia.

Cuocete i malfatti di zucca in abbondante acqua salata bollente avendo cura di non ammassarli eccessivamente nella pentola, e tenere l’acqua a bollore lieve.

Raccoglieteli con una schiumarola appena saliranno a galla e distribuiteli nei piatti.

Condite i malfatti di zucca con burro salvia e spolverateli generosamente di formaggio grattugiato.

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