Come sopravvivere a un trasloco
Recentemente ho cambiato casa e di questo sono molto felice perché amo la mia nuova abitazione: tra le sue mura mi sento ben accolta e ho la sensazione di essere nella giusta dimensione.
Prima di arrivare a gioire a pieno di questa bella novità, però, ho dovuto affrontare un’esperienza molto impegnativa e faticosa: il trasloco.
Ho pensato di raccontare quello che ho appreso in questa dura circostanza perché la mia condivisione, chissà, potrebbe essere utile ad altri che stanno progettando di andare a vivere in una nuova casa…
Le righe che seguono non sono dedicate né a vigorosi ventenni al loro primo spostamento (perché questi possiedono ancora quello spirito d’avventura per cui fare all’occorrenza un mese di campeggio tra gli scatoloni non recherebbe più di tanto sconforto), né a chi si muove sovente di città in città per motivi di lavoro o studio (perché in questi casi solitamente non si hanno tanti oggetti ed effetti personali da trasferire).
Le mie dritte sono più che altro indirizzate a persone a me affini, diciamo sui quaranta, ovvero a chi prima dell0 spostamento viveva stabilmente in una casa già da almeno dieci – quindici anni e che nell’arco di questo tempo ha accumulato averi…
Questo simpatico e ipotetico quarantenne potrebbe non essere solo e avere una sua famiglia, probabilmente in precedenza si è sposato e prima del grande passo aveva fatto una lista nozze stilandola con un po’ di ingenuità e non sapendo che molte delle cose messe in elenco non le avrebbe mai utilizzate, ma un giorno le avrebbe dovute imballare con grande cura, una per una, insieme a tante altre, e infilare dentro a degli scatoloni per portarle in una nuova abitazione (dove poi continueranno ad occupare il loro spazio inutilmente).
Il personaggio a cui mi rivolgo, inoltre, non è particolarmente ricco e quindi non può permettersi di fare cose come pagare altri per svolgere al suo posto tutti i lavori di fatica o trascorrere in albergo un paio di settimane attendendo che nella nuova dimora la situazione diventi abbastanza confortevole per trasferirsi.
Se vi sembra di avere qualcosa in comune con chi ho sopra descritto, allora questo post su come sopravvivere a un trasloco può esservi utile.
Consigli pratici per traslocare senza traumi
Primo e più importante consiglio: organizzare bene i tempi.
Credetemi, anche se si è certi di non essere degli accumulatori seriali, finché non si inizia materialmente a svuotare i mobili e a preparare scatoloni non ci si rende conto realmente di quante cose si possiedono e si devono, lavare, piegare, imballare, inscatolare.
Fate quindi una previsione di quanto tempo vi servirà per svolgere queste operazioni e alla vostra stima ipotetica aggiungete due giorni.
Se potete, e avete uno spazio utile per riporre gli scatoloni (un box o una cantina), imballate in anticipo quelle cose che non vi sono indispensabili alla sopravvivenza giornaliera, così da portarvi avanti.
Se invece non disponete di uno spazio adeguato per poterli riporre, allora non è conveniente impacchettare i vostri oggetti con troppo anticipo, altrimenti vi ritroverete a vivere tra gli scatoloni ancora prima di trasferirvi nella nuova casa, e ciò è abbastanza seccante.
Secondo consiglio: non iniziare il trasloco già stanchi e stressati in partenza.
Vi aspettano giorni faticosi e quindi, per quanto vi è possibile, risparmiate le energie nel periodo precedente.
Questo forse è un consiglio un po’ vano perché ognuno di noi ha ovviamente i propri impegni e il proprio lavoro, inoltre vi troverete probabilmente nella condizione di dover cercare qualcuno a cui vendere o affittare la casa che lascerete con le conseguenti numerose visite dei possibili acquirenti.
A tal proposito, quello che posso suggerirvi è di scegliere con cura e farvi seguire da una valida agenzia immobiliare, assicurandovi che faccia un’adeguata selezione dei “visitors” per evitarvi inutili corse e perdite di tempo.
Chiedete esplicitamente all’agenzia quantomeno di tentare di ravvicinare gli appuntamenti per giorno e orario.
Terzo e ultimo consiglio: quando arriverà il gran giorno e traslocherete nella casa dei vostri sogni, fate in modo che al suo interno ci siano già le cose essenziali per una sopravvivenza decorosa.
Una volta trovato l’acquirente o affittuario dell’appartamento che lascerete, accordatevi con lui calcolando bene i tempi che vi occorreranno per trasferirvi nella nuova casa senza trovarvi all’ultimo momento nel caos.
Fissando una data di uscita non siate precipitosi o troppo accondiscendenti con le esigenze dell’altro, ma considerate le tempistiche necessarie ad ultimare gli eventuali lavori nella vostra nuova abitazione e quelle utili perché al vostro arrivo ci sia già almeno l’indispensabile per far vivere decorosamente voi stessi e chi vi segue, in particolare la vostra compagna (perché sapete bene quanto irascibili e vendicative possono essere le donne…).
Sicuramente sarà vantaggioso avere un bagno usufruibile (completo almeno di sanitari e doccia), l’essenziale in cucina (perché vi assicuro che andare fuori a pranzo e a cena già dopo tre giorni diventa molto pesante e non solo per il fegato…), e ovviamente i letti.
Se non vi portate dietro tutto l’arredo della casa precedente considerate che, Ikea a parte, trascorrono in media tra i quaranta e sessanta giorni da quando ordinate un pezzo di arredamento a quando vi viene consegnato.
Siate consapevoli, quindi organizzatevi e muovetevi per tempo così che il trasferimento nella vostra nuova casa sia decisamente più facile del mio.
Felice trasloco!