Magorabin e la cucina Piemontese contemporanea di Marcello Trentini
Che il cibo mi entusiasmi non è una novità, ma fino ad oggi in nessun altro luogo come al Magorabin avevo incontrato tanto stupore nell’assaggiare i risultati delle sperimentazioni culinarie di uno chef viaggiatore e anche un po’ alchimista…
Chi è Marcello Trentini
Il “Mago” nasce nel 1971 a Torino; dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti con una tesi sul barocco piemontese e iscritto all’università per studiare cinema, decide di cambiare strada e incanalare la propria creatività e vena artistica in cucina.
Fondamentalmente autodidatta, Marcello Trentini si è avvicinato ai fornelli per gioco quando aveva 13 anni, età in cui trascorreva i pomeriggi dopo la scuola consultando l’Enciclopedia Curcio ed eseguendo le ricette.
Crescendo è poi diventato “quello bravo” che all’occasione cucinava per gli amici.
Cessati gli studi e dopo il servizio civile, Marcello Trentini inizia a viaggiare per l’Italia e per il mondo lavorando dove capita per pagarsi le spese.
Passa così da locali di vario genere tra cui una brasserie a Londra a un chiosco a Puerto Escondido.
Nel 1998 torna a Torino e l'”illuminazione” arriva l’anno successivo quando il patron di un’enoteca presso la quale lavorava inizia a portarlo con sé per ristoranti stellati.
In quel frangente Marcello Trentini scopre nuovi orizzonti e trova la connessione tra arte e cucina, inizia così a studiare incessantemente fino a diventare lo chef che è oggi.
Nel 2003 insieme alla moglie Simona apre il Magorabin, dopo cinque anni entra a far parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, nel 2012 arriva la stella Michelin e nel 2015 il ristorante entra a far parte della prestigiosa associazione Le Soste.
I piatti del Magorabin
Marcello Trentini è affascinato dalle filosofie orientali, appassionato di viaggi e allo stesso tempo cultore della propria città: Torino.
Ama la cucina piemontese e nei suoi piatti la reinterpreta in chiave contemporanea.
Partendo dalla effettiva considerazione che nelle grandi città come Torino la “contaminazione” culturale avviene in modo spontaneo (negli anni passati attraverso l’immigrazione dal Sud Italia e oggi con quella proveniente dall’Africa, Sud America e Cina), Trentini inserisce nella cucina piemontese ingredienti e tecniche che hanno origini diverse.
I piatti serviti al Magorabin sono frutto di una continua ricerca e sperimentazione, di un’incessante evoluzione della cucina dello chef.
Nel corso della mia degustazione sono stata intrattenuta e stupita da moltissimi assaggi:
cannolo di tacos di mais con ceviche di cervo e maionese di avocado;
cialda di riso soffiato al nero con frutti di mare, gel di guazzetto di scorfano e di limone amaro;
tartelletta di capperi e capperi fritti;
vitello tonnato come si faceva una volta;
spugna di arachidi con maionese al wasabi;
tartare & caviar;
cappuccino di crème royale di foie gras;
focaccia ai cereali con lardo di manzo allo yuzu;
buns con maiale affumicato, salsa teriaki e sesamo bianco;
tagliatella al tartufo (dei piccoli tartufi fatti con una crema densa a base di tagliatelle al tartufo bianco e patata ricoperti di polvere di tartufo nero);
cracker di canapa e riso venere con miele, polvere di limone e maionese di maggiorana;
melone cacio e pepe (servito in un guscio d’ostrica e il cui insieme di sapori ricordava incredibilmente quello del mollusco);
sgombro tra saor e scapece;
gelatina di pomodoro datterino con brodo di pesce affumicato;
risotto Torino Milano (risotto giallo con riduzione di Vermouth);
spaghetti pane, burro e acciughe (spaghettini con estratto di cime di rapa, acciughe, caviale e briciole di pane abbrustolito);
animelle con burrata, zucca e quinoa;
astice con cavolo alla brace;
blackberry angus in salsa tandori;
pre dessert di verdurine, sorbetto di datterino e acqua di finocchio;
brownie con gel di lamponi e barbabietola marinata all’aceto.
Non posso non menzionare la bontà fuori dal comune del pane…
Durante la degustazione sono state servite due forme di pane caldo: la prima di farina semi-integrale e lievito madre accompagnata da un olio extravergine siciliano, la seconda di farina di segale e tumminia con mirtilli secchi, cotta al vapore e poi abbrustolita con il cannello, quest’ultima era accompagnata da una ciotola di burro demi-sel della Normandia.
Il ristorante Magorabin
La sala del ristorante si sviluppa in un’unica ampia stanza con pochi tavoli, arredata in modo elegante e minimale, l’atmosfera è amichevole, il servizio ineccepibile e mai invadente.
Marcello Trentini e la moglie Simona Beltrami, sommelier e patron del locale, hanno messo insieme una squadra giovane e in perfetta sintonia grazie ad un approccio differente che rafforza lo spirito di squadra.
La carta dei vini offre una vastissima scelta ed è ricca in particolare di etichette Piemontesi e Francesi; nei percorsi al calice vengono proposti anche cocktail, infusi e bevande alternative.
I menu degustazione sono quattro e vanno dai 60 ai 140 euro.
Magorabin
Corso S. Maurizio 61/B – Torino
Tel. 011 8126808
Giorno di chiusura: domenica
info@magorabin.com / www.magorabin.eu (vedi qui)